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Le Chiavi della Tartaruga

Aggiornamento: 7 mag 2020

Pensieri e strategie di trasformazione


Attraverso questa rubrica condivideremo con voi alcune idee e visioni che crediamo siano spunti efficaci per accompagnarci consapevolmente nella transizione di fase che stiamo attraversando. Le abbiamo chiamate “chiavi” perché crediamo che ogni riflessione ci consenta metaforicamente di aprire dei passaggi verso una maggiore e più profonda consapevolezza di noi stessi e della realtà in cui viviamo e di seguito troverete le prime tre, espresse attraverso un pensiero o un’azione che riteniamo abbia particolare valore in questo momento.

Vi invitiamo all’ascolto e alla riflessione sul significato che assume per noi.

Scopriremo che alcune di esse funzionano bene al primo tentativo, che alcune le possediamo già, e che altre invece fanno più fatica a girare, ma dobbiamo avere fiducia…. Tutte sbloccano qualcosa!😉



🔑#1 GUARDIAMOCI NEGLI OCCHI


Non dobbiamo imparare, sappiamo già si come fa, anche se lo facciamo molto poco. Non dobbiamo nemmeno allenarci, perché non ci sarà una competizione. Educhiamoci a farlo, sintonizziamoci sugli occhi. Iniziamo con le persone che non conosciamo. La mascherina che siamo costretti ad indossare ci indurrà a farlo con più facilità all’inizio. Guardiamo il nostro interlocutore dritto negli occhi mentre parliamo e sentiamo cosa proviamo, quali pensieri ci nascono dentro e cosa invece riceviamo. Se lo faremo seriamente non sarà per niente semplice le prime volte! Facciamolo poi con le persone con cui abbiamo un rapporto, impegnandoci a mantenere lo sguardo quando comunichiamo, anche a costo di interrompere per il tempo necessario le azioni che stiamo compiendo. Tentiamolo infine anche durante le videochiamate, sarà indubbiamente più complesso per molti motivi (soprattutto se siamo più di due), ma rendiamolo quanto più possibile attraverso la luce e l’inquadratura adeguata.

Ricominciamo da qui, ricominciamo provando a guardarci l’un l’altro negli occhi.



🔑#2 SPAZIO ANZICHE' DISTANZA


Spazio e distanza sono letteralmente sinonimi, ma emozionalmente hanno significati ben differenti. “Prendere spazio”, ad esempio, assume una connotazione diversa da “prendere distanza”, e se la prima azione ci può sembrare già completa, la seconda ci porta a domandarci istintivamente “da cosa o da chi”. Mentre seguiamo le regole di distanziamento sociale che ci vengono imposte, proviamo a sostituire questi termini nella nostra mente, ricordandoci che il linguaggio che usiamo influisce sul nostro pensiero e sulla nostra realtà. Impegniamoci a considerare la distanza che dobbiamo mantenere come uno spazio da riempire o da preservare per preservarci. Scegliamo di riempirlo offrendo all’altro qualcosa di diverso dalla nostra vicinanza fisica, come la nostra presenza interiore e il nostro ascolto autentico. Mettiamoci un po’ più a nudo e disponiamoci a ricevere qualcosa di più intimo e profondo. Difendiamo invece lo spazio prezioso che abbiamo riconquistato, quello della natura e dei ritmi più lenti, quello della conoscenza, quello degli affetti che si mantengono e si fortificano nonostante i limiti… Preserviamo la nostra dimensione umana.



🔑#3 SEMINIAMO


Approfittiamo della stagione propizia per avvicinarci alla sapienza della terra. Se ancora non siamo abituati ad occuparci delle piante sarà un’attività estremamente istruttiva, se invece siamo già dei giardinieri professionisti proviamo a dilettarci con qualche specie più sfidante. Procuriamoci un po’ di terra, una manciata di semi e identifichiamo un luogo dove ci sarà possibile dosare adeguatamente acqua e luce e verificare ogni mattina i progressi della nostra semina. Se saremo costanti, dopo un breve periodo in cui non rileveremo alcuna variazione, arriverà il momento emozionante in cui vedremo spuntare l’accenno di qualche fogliolina. Questa attività ci aiuterà a realizzare che le leggi della natura sono le stesse che regolano la nostra vita, perché noi non siamo altro che parte di essa. Spesso l’impegno che mettiamo in ciò in cui crediamo ci richiede molta fatica e nelle prime fasi di un’attività nuova ci può sembrare di vedere solo umida terra nera. Non desistiamo, se dentro ai nostri progetti c’è “vita” ad un tratto sbocceranno. Infine riflettiamo bene e selezioniamo i semi che vogliamo piantare metaforicamente nella nostra esistenza, ricordandoci l’importanza sempre attuale di seminare anche quelli della Pace, che più degli altri avranno bisogno dedizione e fiducia da parte nostra.

“Continua a piantare i tuoi semi, perché non saprai mai quali cresceranno. Forse, lo faranno tutti.” Albert Einstein



To be continued....

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